2.7.06

Dittatura culturale? Cultura dittatoriale?

Verso la fine del primo governo di centro-sinistra, all'inizio del 2001, si facevano sempre più "tonanti" le lamentele della destra riguardo alla presunta egemonia culturale della sinistra, all'occupazione della cultura e dell'informazione da parte dei "comunisti".

Come chiunque può facilmente capire, la realtà era il contrario: la destra (soprattutto quella legata al Vaticano) controllava (e controlla!) informazione e cultura. E io ne scrissi sulla rivista di Contrasto di Amburgo.

Oggi, dopo 5 anni di governo Berlusconi la situazione è, se possibile, ulteriormente peggiorata e non so se il nuovo governo di centro-sinistra avrà la forza di cambiare qualcosa.
Rispetto a 5 anni fa i nomi di alcuni protagonisti sono cambiati (o hanno cambiato schieramento), ma la sostanza dell'articolo rimane valida, quindi ve lo ripropongo.

Soprattutto considerando la (oserei dire profetica) conclusione dell'articolo.

Buona lettura,

Mauro.

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Dittatura culturale? Cultura dittatoriale?

In Italia la cultura, l’informazione, l’istruzione sono feudo della sinistra. E perciò false e piene di pregiudizi. Tutto va riscritto, tutto va ripulito. In particolare i libri scolastici, che lavano il cervello ai giovani, impedendogli di formarsi idee proprie, corrette e democratiche.

Fantapolitica? Cinema? Satira?

No, purtroppo no: è la tesi del presidente della Regione Lazio, Storace, tesi sorretta da un’offensiva senza precedenti della stampa conservatrice, dei partiti di destra e del Vaticano.

Allora, la riscossa dell’impero sovietico, delle dittature staliniane sta cominciando dall’Italia?
Così sembrerebbe, a leggere i vari Montanelli, Sartori o Galli della Loggia. I guru del giornalismo e della politologia hanno scoperto la causa di tutti i mali del mondo: la sinistra italiana!
Cosa c’è di vero in tutto ciò?
Il fatto stesso che questi signori scrivano e mentano liberamente sui giornali più in vista e che siano ascoltati dalla stampa e dalla televisione tutta, dimostra l’assurdità dell’assunto. Da sempre è la cultura dominante, di regime che può lamentarsi sui grandi mezzi di informazione di essere combattuta e censurata. La cultura non di regime ha accesso solo a mezzi di informazione minori.

Al proposito possiamo anche vedere cosa si sa della storia del dopoguerra.

Tutti conoscono l’operato delle Brigate Rosse, ma pochi ricordano Borghese o Di Lorenzo. Eppure i secondi avevano concreti piani per instaurare una dittatura. Le BR no. Pochi ricordano che è stata la stessa sinistra a impedire il successo delle BR, mentre la destra non ha mai cercato di fermare le bande neofasciste degli anni ‘60-’70.
Andando più indietro, tutti hanno “imparato” cosa sono le foibe del Carso (dimenticando che vi sono sepolte anche vittime del fascismo), ma San Sabba o Fossoli sono conoscenze di pochi.

Allora, cosa succede? Perché la sinistra non reagisce? La destra di fatto domina, perché si lamenta?
Lo spazio è troppo poco per un’analisi completa, però...

La destra ha vinto la terza guerra mondiale, quella “fredda”, e come sappiamo la storia la scrivono i vincitori, non gli sconfitti.
La sinistra non reagisce. Quale sinistra? Quella di governo? Ma quella da tempo non è più sinistra. Che motivo avrebbe di reagire?

Perché ora questa offensiva? Il vero obiettivo è la scuola. O meglio: la privatizzazione della scuola. Solo delegittimando ciò che è la scuola pubblica, si riuscirà a svenderla. A chi? Chiedete a Berlusconi e in Vaticano.