17.9.06

L’ultima vittoria di Wojtyla

Ho appena scritto nel mio altro blog (Pensieri eretici) a proposito del caos provocato dal discorso tenuto da Benedetto XVI a Ratisbona.

Colgo quindi l'occasione per riportare qui quanto scrissi in occasione della sua elezione per il terzo numero del 2005 di Rinascita Flash.

Buona lettura,

Mauro.

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L’ultima vittoria di Wojtyla

Ce l’ha fatta… nonostante che volesse far credere di non essere interessato al soglio pontificio, Jospeh Ratzinger è riuscito a diventare papa.

Cosa ci aspetta ora? Quali conseguenze avrà questa scelta sul futuro della Chiesa, in senso religioso e politico?

Per prima cosa possiamo affermare, senza tema di smentita, che nononostante il modo molto diverso di presentarsi al mondo (dalla rockstar Wojtyla si passa all’eminenza grigia Ratzinger) la scelta del Conclave è nel solco della continuità.
La Chiesa non ha voluto rinnovarsi, ha confermato la chiusura alla modernità, al dialogo con la critica, con l’eterodossia.
Ha confermato il “diritto divino” contro l’essere umano.

Certo, ci si può sempre sbagliare, e non sarebbe la prima volta che un Papa, da Papa smentisca in positivo o in negativo quanto fatto da cardinale.
Però le premesse non lasciano presagire nulla di buono… a partire dal fatto che Ratzinger è Prefetto per la Congregazione per la dottrina della fede, più comunemente nota come Sant’Uffizio. Cioè l’ufficio vaticano che oggi si preoccupa di difendere l’ortodossia più rigida contro gli “assalti” del modernismo… e in passato si occupava di mettere all’indice i libri proibiti.

Sospendiamo quindi il giudizio su Ratzinger fino a quando non vedremo i suoi primi atti da Papa, però teniamo gli occhi aperti e non dimentichiamo che è stato il braccio armato di Wojtyla contro la Teologia della Liberazione, contro l’omosessualità, contro il sacerdozio femminile, contro il matrimonio dei preti, contro un effettivo riconoscimento delle Chiese protestanti.

Del resto cosa aspettarsi da un Papa che è stato professore universitario non di teologia, ma di dogmatica (e, come disse Claudio Magris, le parole sono fatti, non dimentichiamolo)?

Wojtyla dopo morto sembra aver ottenuto la sua più grande vittoria.
Speriamo che Ratzinger in un moto d’orgoglio sappia liberarsi dalle catene dogmatico-wojtylane che finora ha con apparente piacere sopportato.

A suo merito, e a nostra speranza, bisogna dire che Ratzinger è alieno dal culto della personalità. Speriamo che basi il suo papato su queste fondamenta e non sul suo integralismo rigido, vicino all’Opus Dei.

Rieccomi

Dopo quasi un mese di assenza per vacanze (spero meritate) e impegni vari, rieccomi qui.

Non vi siete liberati di me :-)

Saluti,

Mauro.