6.12.06

Intervista al Sindaco di Genova Giuseppe Pericu

Dopo lungo silenzio, dovuto a ragioni personali, rieccomi qui, a scrivere per voi :-)

Nel 2004 Genova, la mia amatissima Genova, fu capitale europea della cultura. Io riuscii a ottenere un'intervista via mail col Sindaco di Genova (Giuseppe Pericu) per parlare del tema. L'intervista venne allora pubblicata in versione integrale sul Webgiornale e in versione ridotta su Rinascita Flash.

Dato che quest'anno per Genova c'è stato un altro evento di notevole importanza culturale, cioè il riconoscimento da parte dell'UNESCO di parte della città vecchia come patrimonio dell'umanità, penso non sia male ripresentarla, in quanto alcune risposte potrebbero tornare d'attualità.

Buona lettura,

Mauro.

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INTERVISTA AL SINDACO DI GENOVA GIUSEPPE PERICU

1)Quando ha avuto origine la candidatura di genova a Capitale Europea della Cultura? Quali stimoli e pensieri hanno portato alla decisione di candidarsi e perché proprio il 2004?

L'idea di candidare Genova a Capitale Europea della Cultura, è appannaggio della giunta che mi ha preceduto. Gli stimoli e i pensieri che hanno portato alla decisione di candidarsi sono stati da noi totalmente condivisi e si basano soprattutto sulla consapevolezza delle potenzialità di Genova e sulla necessità che la sua immagine rinnovata di città dalle varie vocazioni, dall'industria alla portualità, al turismo, alla cultura, possa e debba avere un rilancio in ambito internazionale. L'impegno affinché questo progetto si realizzasse è stato da noi caparbiamente perseguito e siamo orgogliosi che la decisione dell'Unione Europea ci abbia premiato.

2)Quale filo conduttore si dipana attraverso le varie iniziative e manifestazioni, oltre al legame tra Genova e il Mediterraneo, il suo mare? Vi sono altri denominatori comuni tra le varie iniziative?

Il mare è certamente un leit-motiv su cui ruotano le varie iniziative e manifestazioni, in quanto legato al tema principale, che è il viaggio, inteso sia in senso proprio, sia in senso metaforico, essendo Genova città di mare per eccellenza e da sempre luogo di arrivi e partenze. Dal motivo conduttore del viaggio si diramano poi tre percorsi tematici che s'intersecano: Genova città d'arte, Genova città delle conoscenze, Genova città contemporanea.

3)Come si legano le iniziative di Genova 2004 a ciò che Genova offre "stabilmente", cioè ai suoi musei, ai suoi teatri, alla sua bellezza e, perché no, anche alla sua economia?

Innanzi tutto con la decisione di impegnare la gran parte delle risorse economiche di cui abbiamo potuto disporre in quanto capitale europea, non in un evento unico destinato ad esaurirsi nell'arco di un anno, ma nella valorizzazione del nostro patrimonio architettonico, storico e artistico. Abbiamo recuperato il nostro sistema museale complessivo, con interventi volti a ristrutturare i meravigliosi palazzi, le ville e gli edifici che sono sedi espositive permanenti. Abbiamo scelto di migliorare l'assetto urbano nel suo complesso, restituendo all'antica bellezza strade e piazze che avevano perduto col tempo molto del loro fascino. Insomma abbiamo cercato di "approfittare" di questa opportunità per rendere la città ancora più bella, vivibile ed attrattiva, nella certezza che i benefici dell'evento 2004 si riverbereranno anche sulla nostra economia futura.

4)Vedendo il calendario delle manifestazioni uno vorrebbe avere il tempo di fermarsi a Genova tutto l'anno per seguire tutto. La maggioranza dei turisti non avranno purtroppo questa possibilità. Fatto salvo il principio secondo cui al primo posto vengono gli interessi e i gusti personali, in quale periodo secondo Lei i turisti potranno scoprire e godere al meglio Genova?

Forse il periodo migliore comincia e coincide con l'inizio della primavera. Tra pochi giorni verrà inaugurata la grande mostra sull'età di Rubens, una delle manifestazioni "clou" del nostro calendario, dedicata agli appassionati dell'arte del Seicento. Sarà un' occasione irripetibile per ammirare le splendide collezioni che arricchivano le dimore dei patrizi genovesi dell'epoca, che erano mecenati, committenti apprezzati e grandi collezionisti d'arte. In aprile ci sarà la mostra del "saper fare", dedicata agli antichi mestieri e alle nuove tecnologie, e poi via via la mostra dedicata a Marc Chagall, quella sui Transatlantici ecc., in una vasta gamma di iniziative rivolte al pubblico più vario ed esigente.

5)Dato che questa intervista apparirà in Germania, viene spontaneo chiederLe se in questo 2004 c'è qualcosa che lega Genova al mondo di lingua tedesca, tipo artisti ospiti o mostre.

Una delle iniziative più interessanti legate al mondo di lingua tedesca è la mostra di oggetti, disegni, stampe di Joseph Beuys, allestita al Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce dal 4 marzo al 4 aprile. Ci sarà poi, all'interno del festival organistico europeo, una sezione dedicata alla musica organistica tedesca del tardo Ottocento e altre manifestazioni organizzate anche in collaborazione con il Goethe Institut di Genova.

6)Sempre relativamente ai legami col mondo tedesco, io personalmente sono a conoscenza della mostra su Joseph Beuys. Perché proprio lui?

Penso che la scelta degli organizzatori sia caduta su Beuys in quanto è considerato tra gli artisti tedeschi più importanti del dopoguerra, impegnato anche provocatoriamente ad ampliare il concetto di arte, considerando opera artistica anche l'agire sociale.

7)In che misura è convolta la cittadinanza? Le iniziative riescono a inserirsi nel tessuto vivo della città oppure, come purtroppo accade spesso in Italia, sono come dei quadri appoggiati a una parete che rischiano di non lasciare traccia?

La cittadinanza è stata coinvolta in via prioritaria nel momento stesso in cui si è incominciato a ragionare sul calendario delle iniziative. Allo scopo è stato anche creato un "Forum delle associazioni". Le molte anime culturali operanti sul territorio hanno partecipato attivamente con proposte, suggerimenti, consigli, condividendo pienamente il progetto.

8)Oltre alle manifestazioni ufficiali è previsto uno spazio aperto per iniziative spontanee, soprattutto giovanili, ma non solo?

Per le iniziative spontanee che non richiedano l'impiego di risorse economiche c'è sempre spazio.

9)Negli ultimi tempi al di fuori di Genova si sono sentite lodi al livello (qualitativo e quantitativo) delle manifestazioni, ma critiche sulle indicazioni e sulla pubblicizzazione delle stesse (e qualche volta anche sulla presenza un po' eccessiva di cantieri aperti). Sono giustificate queste critiche? Cosa ha fatto (o sta facendo) il Comune al riguardo?

Il Comune sta facendo tutto quanto è nelle proprie competenze. Come Lei certamente sa, l'evento 2004 coinvolge tutti gli enti territoriali genovesi. A tal fine è stato costituito un apposito Comitato, presieduto da me in quanto Sindaco, e di cui fanno parte, allo stesso titolo, Regione Liguria, Provincia, Autorità Portuale, Camera di Commercio, Università. Per l'organizzazione, la comunicazione e la promozione dell'evento è stata costituita una società apposita, denominata "Genova 2004", che, a quanto mi risulta, sta lavorando molto intensamente anche su questi aspetti.

10)Si ha l'impressione (soprattutto noi italiani, anzi genovesi, all'estero abbiamo quest'impressione) che lo Stato abbia lasciato che Genova se la cavasse da sola, non si è avuta l'impressione che l'Italia si sentisse coinvolta. Eppure (e il comportamento di altri paesi in situazioni analoghe lo dimostra) questi eventi se adeguatamente sostenuti sono pubblicità per l'intero paese. Perché Roma sembra aver snobbato Genova?

Credo che non sia giusto affermare che Genova sia stata abbandonata. Il Governo ci ha sostenuto con le risorse che riteneva opportuno destinarci. E' vero che altre città non italiane che hanno svolto il ruolo di capitale europea della cultura prima di Genova hanno ricevuto finanziamenti di maggiore entità, ma evidentemente, nel momento attuale, non era possibile per il Governo italiano disporre diversamente.

11)Con Genova 2004 si chiude un quindicennio di eventi unici per la città (1990, mondiali di calcio, 1992, manifestazioni colombiane, 2001, G8, 2004, capitale europea della cultura), un quindicennio come raramente anche altre città italiane hanno avuto. Si può dire, senza timore di smentite, che Genova sia ora stabilmente inserita nel circuito culturale europeo? Come pensa di muoversi il Comune per evitare di uscirne una volta che i riflettori di Genova 2004 si spegneranno?

Io credo proprio che Genova abbia tutte le caratteristiche per entrare nel circuito delle città d'arte e di cultura europee e che meriti di far conoscere il notevole patrimonio artistico e storico che le appartiene. Il nostro impegno, i nostri sforzi in vista del 2004 sono stati rivolti proprio a garantire benefici effetti futuri sulla città che possano durare ben oltre quest'anno simbolico.

12)E infine, quella che per un genovese è la domanda più importante: cosa resterà ai cittadini, a coloro che a Genova vivono e lavorano e a coloro che, pur non vivendoci, non vengono da turisti ma da genovesi? Cosa li accompagnerà a partire dal 2005 e potrà essere chiamato "risultato di Genova 2004"?

Una città più bella, più vivibile, dotata di industrie tradizionali e innovative, con possibilità di crescita per le piccole e medie imprese, con un porto attivissimo e tra i primi nel Meditteraneo, una città divenuta recentemente sede dell'Istituto Italiano di Tecnologia, in cui sono attivi centri di formazione e di ricerca di eccellenza, una città multietnica e multiculturale, in cui si possa venire per ammirarne il fascino, per godere di paesaggi di suggestiva bellezza, ma anche per lavorare, per studiare, per investire.